Una Venezia umida e dark è la protagonista della collaborazione upcycle tra Rick Owens e Swampgod. Nata grazie a Instagram, il connubio tra queste due realtà è il tributo alla città di Arturo Boem, al secolo Swampgod, veneziano ventisettenne che si è avvicinato al mondo dell'upcycle per un motivo anche pratico e che, poi, ha fatto suo come metodo di produzione. «Inizialmente il progetto, nato prima del lockdown, è cominciato quasi istintivamente come rielaborazione di capi da lavoro. Sia per un discorso di umiltà, mi piaceva il discorso che fossero modelli ancestrali non modellati da un designer, ma da necessità funzionali, e anche perché banalmente non mi potevo permettere chissà quali acquisti».
Attraverso gli occhi di Swampgod Venezia assume contorni decisamente poco romantici, ma viene tratteggiata nel modo più vero, come è vissuta dai veneziani doc. «Il nome stesso del progetto nasce dall'esigenza di definire Venezia dandogli la lettura che ne diamo noi cittadini, che ogni giorno dobbiamo affrontare una città umida, una città difficile, con cui devi scendere a compromessi». Venezia è anche il link tra Swampgod e Rick Owens: lo studio del giovane graphic designer al lido di Venezia è a pochi metri dall'appartamento dello stilista losangelino.
Arturo, che ha studiato disegno industriale e che si è approcciato alla moda da autodidatta e ha implementato le sue capacità durante il lockdown, ha rielaborato capi iconici del mondo Rick Owens con un processo interamente artigianale e sostenibile, a partire dagli scarti di produzione della label. «Mi è stata data completamente carta bianca, una fortuna immensa. Ho potuto scegliere io stesso i capi da associare nella capsule e anche il concept dietro alla rielaborazione è tutta farina del mio sacco. Ho voluto pagare tributo a uno degli elementi grafici che mi hanno attratto da sempre delle collezioni Rick Owens, la stampa Vomit. Ho preso come reference le colate di umidità delle case veneziane, che ho ricreato capovolgendo appunto la stampa Vomit: ho aggiunto poi degli occhielli per simulare i tubi delle calli veneziane. Alcuni sono rigidi e altri molli: rappresentano i segni dell'usura sulle strutture della città».
La capsule, unisex e realizzata in esclusiva per il concept store Modes, si inserisce nel percorso della boutique, votato a implementare il proprio impegno nell'ambito della sostenibilità ambientale. «Mi appassiona molto il dibattito che in questo periodo interessa l’industria della moda sulla necessità di ripensare il processo di produzione in maniera più responsabile. Ed è con questo spirito propositivo che ho chiesto a Swampgod di rielaborare alcuni pezzi delle stagioni passate, con lo stesso approccio con cui io ho iniziato a lavorare sulle mie collezioni 20 anni fa. I nostri capi saranno letteralmente distrutti e riconfigurati in nuovi modelli, in un processo di decostruzione delle mie stesse decostruzioni» è l'endorsement dello stesso Rick Owens «Ho scoperto Swampgod su Instagram: quando ho visto che abitava anche lui al Lido di Venezia l’ho preso come un segno e l'ho invitato a smontare e rimontare i nostri capi in azienda, a 160 chilometri di distanza, rendendolo praticamente un progetto di vicinato».
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